mercoledì 27 aprile 2011

Psicologia di massa del berlusconismo 4. [crime scene peregrination]

Questo è un pensiero di qualche settimana fa.
Era l'ennesimo servizio di un cosiddetto telegiornale che inquadrava il luogo di un recente delitto. Il servizio, però, non era sul delitto, ma sulla gente che andava a visitare il luogo del crimine! Processioni di persone con macchine fotografiche o che scattano foto con i telefonini, chi porta i figli in spalla perché anche loro possano vedere. Cosa?
Come è nato, qual è il senso di questa cosa orribile come l'incontro fortuito sopra un tavolo da dissezione tra reality e turismo di massa?
L'impressione è che, in un mondo che si divide in spettatori e concorrenti, questa sia una delle poche, se non l'unica, forma di partecipazione percepita come possibile. Quando realtà e reality si confondono, il motto non può che essere: appaio, meglio se in diretta, dunque esisto.

Un'altra domanda, a questo proposito: perché dobbiamo assistere alle autopsie? Voglio dire, OK con la presenza dei fatti di cronaca nei TG (anche se spesso va a scapito di altre notizie che magari potrebbero portare a una partecipazione reale e attiva) ma: tutti quei dettagli autoptici che rasentano la pornografia (in senso lato), a chi servono?

Cosa c'entra questo in questa sezione? Si parla di TV, quindi c'entra.

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